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Al via il progetto sperimentale “Apertura di Corridoi Lavorativi” per formare e far entrare in Italia 300 lavoratori da Libano, Etiopia e Costa d’Avorio

Lo scorso 12 aprile i Ministeri dell’Interno, degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, del Lavoro e delle Politiche sociali e la Comunità di Sant’Egidio hanno firmato un importante protocollo di intesa per la realizzazione di un progetto sperimentale per l’"Apertura di Corridoi Lavorativi".

Come evidenziato dal capo del dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione, prefetto Laura Lega, l’accordo si innesta nel quadro delle iniziative nazionali volte a garantire una migliore governance del fenomeno migratorio attraverso una valorizzazione di ingressi legali realizzati nell’ambito di un sistema organizzato, che consentiranno l’inserimento nel tessuto produttivo di figure professionali specifiche attraverso cui colmare carenze di risorse umane in determinati settori.

L'obiettivo dell’intesa è, infatti, quello di predisporre e favorire l’incontro dell’offerta di lavoro, espressa dalle imprese sul territorio nazionale, con le competenze lavorative e la disponibilità a trasferirsi in Italia da parte di stranieri che si trovano all’estero, con particolare riferimento a quelle professioni di cui risulta accertata la perdurante carenza sul mercato del lavoro nazionale.

L’elaborazione dei progetti di formazione pre-partenza e di inserimento lavorativo, e l’individuazione dei relativi partecipanti, verranno effettuate dalla Comunità di Sant’Egidio che, avvalendosi a tal fine della rete di rapporti e di collaborazioni instaurate negli anni col progetto dei Corridoi Umanitari, si impegna con proprie risorse professionali ed economiche.

L’iniziativa interesserà complessivamente trecento stranieri nel biennio.

I relativi progetti verranno realizzati, per quanto riguarda le attività da svolgere prima della partenza, sul territorio degli Stati del Libano, dell’Etiopia e della Costa d’Avorio, e saranno indirizzati in via preferenziale a stranieri cittadini di questi Paesi nonché, in misura residuale, a stranieri di altri Paesi dell’area residenti nei paesi indicati da un periodo consistente.

Per maggiori informazioni consulta la news sul sito del Ministero dell'Interno

Foto: Ministero dell'Interno

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