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MSNA: Online la pubblicazione "Ascolto e partecipazione dei minori stranieri non accompagnati come metodologia di intervento"

La significativa presenza in Italia dei minori stranieri non accompagnati (MSNA), pari a 20.089 ragazzi a dicembre 2022, e il numero di neomaggiorenni in aumento sono motivo di crescente attenzione e richiedono una più ampia e completa comprensione delle sfide e delle opportunità per la loro protezione e inclusione sociale.

L’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, Carla Garlatti, ha incontrato negli scorsi mesi i ragazzi ospitati nelle strutture del Sistema di accoglienza e integrazione (Sai) gestite dai comuni di Amelia (Terni), Aradeo (Lecce), Bologna, Cremona, Pescara e Rieti. Le visite sono state realizzate in collaborazione con l’Associazione nazionale comuni italiani (Anci), il Servizio centrale - struttura di coordinamento del Sai, l’Agenzia dell’Onu per i rifugiati (Unhcr) e Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia (Unicef). Dal ciclo di incontri è scaturita la pubblicazione "Ascolto e partecipazione dei minori stranieri non accompagnati come metodologia di intervento" che riporta il punto di vista dei ragazzi e, a partire da esso, formula nelle conclusioni una serie di raccomandazioni.

Secondo quanto riporta il Report è indispensabile velocizzare le procedure amministrative per ottenere il permesso di soggiorno e rendere uniformi le prassi su tutto il territorio nazionale. I ragazzi oggi devono aspettare anche sei mesi prima di avviare un percorso di inserimento e questo genera ansie, timori, frustrazioni, oltre che una più generale incomprensione dei meccanismi burocratici. Occorre garantire la presenza, in ogni fase del percorso, di un mediatore culturale che possa colmare le difficoltà di comprendere le procedure e la loro “paura di tornare indietro”.

Per le stesse ragioni va assicurata la tempestiva nomina del tutore volontario. Quello della nomina del tutore resta infatti un aspetto critico. Dall’ascolto dei minori è emerso infatti che ci sono ancora casi nei quali, per la scarsità dei volontari, i tribunali per i minorenni attribuiscono la tutela a sindaci o ad avvocati. Si tratta di figure che, occupandosi di un numero elevato di minori, non possono costituire un reale punto di riferimento nel percorso di integrazione.

Per promuovere un effettivo processo inclusivo è inoltre fondamentale creare occasioni di socializzazione e aggregazione con la comunità e agevolare l’apertura di un conto corrente bancario intestato al minore straniero, nel rispetto dei limiti previsti dalle norme vigenti. Nella stessa direzione, infine, va l’invito a rendere omogeneo in tutta Italia il ricorso al prosieguo amministrativo, che rappresenta uno strumento di accompagnamento all’età adulta e di facilitazione nel percorso di integrazione.

La pubblicazione è scaricabile online dal sito dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza nella sezione Pubblicazioni e in quelli dei partner.

Scarica il Report

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