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Regolarizzazione 2020, il Ministero dell’Interno accelera per una chiusura delle procedure

Considerato l'elevato numero di pratiche ancora pendenti e nella prospettiva di evitare un impatto dirompente sotto il profilo del contenzioso, il Ministero dell’Interno, con la circolare dell'11 maggio ha disposto che tutte le pratiche relative all’emersione 2020 ancora in attesa dei pareri della questura e dell’Ispettorato del lavoro territorialmente competenti, potranno “avanzare alla fase di convocazione da parte degli Sportelli Unici”.

Una decisione in linea con il più recente orientamento del legislatore che ha previsto che il rilascio del nulla osta al lavoro nell’ambito dei decreti flussi avvenga senza che sia più necessario il parere dell’Ispettorato (sostituito dall’asseverazione ad opera di professionisti) e, decorsi 30 giorni, anche in assenza del parere della questura.

Nella nota il Ministero precisa che, qualora dovesse pervenire il parere negativo della questura ovvero dell’ITL, lo Sportello Unico potrà comunque agire in via di autotutela revocando il provvedimento, previa attenta valutazione e comparazione degli interessi pubblici e privati in ragione delle posizioni nelle more consolidatesi in capo ai singoli beneficiari e dunque del loro legittimo affidamento.

A partire dal 15 maggio sono stati quindi avviati gli interventi sul sistema informatico per consentire l’automatico avanzamento delle pratiche e la convocazione a cura dello Sportello Unico delle domande ancora pendenti.

Per maggiori informazioni consulta la Circolare 11 maggio 2023



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