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World Development Report 2023: la Banca Mondiale sottolinea l'importanza di trasformare i movimenti migratori in opportunità di crescita

La migrazione è una sfida per lo sviluppo: circa il 2,5 per cento della popolazione mondiale, ovvero 184 milioni di persone, inclusi 37 milioni di rifugiati, oggi vive al di fuori del proprio paese di origine. La quota maggiore, il 43 per cento, vive nei paesi in via di sviluppo.

Mentre il mondo lotta per far fronte agli squilibri economici globali, alle tendenze demografiche divergenti e ai cambiamenti climatici, la migrazione diventerà sempre più una necessità nei decenni a venire per i paesi a tutti i livelli di reddito. Se gestita bene, la migrazione può essere una forza per la prosperità e può aiutare a raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.

Nel nuovo World Development Report 2023: Migrants, Refugees and Societies la Banca Mondiale propone un quadro integrato per massimizzare gli impatti sullo sviluppo dei movimenti migratori sia sui paesi di destinazione che di origine e sugli stessi migranti e rifugiati.

Il quadro delineato si concentra su due fattori: quanto le competenze e le caratteristiche dei migranti corrispondono ai bisogni dei paesi di destinazione e quali motivazioni sono alla base dei loro movimenti.

Il modo in cui la politica oggi affronta la questione migratoria non solo non riesce a trasformare gli spostamenti umani in un’opportunità, ma causa anche grosse sofferenze alle persone che si muovono con difficoltà. Il rapporto sottolinea proprio l’urgenza di gestire meglio il fenomeno migratorio per favorire lo sviluppo. L’obiettivo della politica dovrebbe essere quello di creare una corrispondenza tra le competenze che possono offrire le persone che migrano e le richieste della società di accoglienza.

Secondo la Banca Mondiale, i Paesi di origine dovrebbero rendere la migrazione per lavoro parte integrante della loro strategia di sviluppo. Dovrebbero ridurre i costi delle rimesse, diffondere informazioni sulla diaspora dei propri cittadini nel mondo, attuare programmi che facilitino l’acquisizione di competenze richieste a livello globale in modo che i loro cittadini, quando emigrano, possano ottenere posti di lavoro meglio remunerati.

A loro volta, i Paesi di destinazione dovrebbero incoraggiare la migrazione laddove le competenze portate dagli stranieri siano necessarie a colmare delle lacune o delle richieste di lavoro. Facilitare la loro inclusione nel tessuto sociale e affrontare l’impatto dell’arrivo dei migranti quando questo crea tensioni tra i cittadini.

Il rapporto della Banca Mondiale sottolinea il ruolo cruciale svolto dalla cooperazione per lo sviluppo. In particolare: una collaborazione bilaterale mirata tra paese di origine e di accoglienza può servire ad allineare le competenze dei migranti con le esigenze della società di arrivo. La cooperazione multilaterale, invece, dovrebbe servire a condividere i costi dell’accoglienza dei rifugiati.

Ulteriore elemento su cui si sofferma la Banca Mondiale è la necessità di ascoltare tutte le voci che sono coinvolte nel problema migratorio e che invece oggi, nel dibattito pubblico, sono ancora sottorappresentate: i paesi in via di sviluppo, le aziende e il settore privato in generale, gli stessi migranti e rifugiati.

Per maggiori informazioni:
Scarica "World Development Report 2023: Migrants, Refugees and Societies"
Visita il sito The World Bank

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