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Corridoi Universitari, arrivati in Italia 20 rifugiati con borse di studio. In sei continueranno il percorso di studi presso i due principali atenei dell'isola

Sono arrivati in Italia i venti rifugiati destinatari di borse di studio che proseguiranno il loro percorso accademico in dieci atenei italiani grazie al progetto University Corridors for Refugees.

Gli studenti, tra cui una donna, provengono da Eritrea, Sudan, Sud Sudan e Repubblica Democratica del Congo, e sono stati selezionati sulla base del merito accademico e della motivazione, attraverso un bando pubblico, da una commissione di selezione individuata da ciascuna università.

Una volta completato il periodo di quarantena, reso obbligatorio dall’emergenza Covid-19, gli studenti inizieranno il loro percorso universitario presso le Università di Cagliari, Firenze, L’Aquila, Milano (Statale), Padova, Perugia, Pisa, Roma (Luiss), Sassari, e Venezia (IUAV).

Sei gli studenti che completeranno in Sardegna il percorso universitario, presso i due principali atenei dell’isola.

Tre saranno accolti presso l'Università di Cagliari; il Rettore, Maria del Zompo, esprime grande soddisfazione a riguardo:

“Tra le parole chiave del piano strategico del nostro Ateneo c’è l’inclusione intesa come possibilità di facilitare il diritto allo studio delle persone, indipendentemente da colore della pelle, religione, genere e quant'altro. Questa è una delle tante occasioni in cui l’Ateneo dimostra con i fatti di voler portare avanti il proprio programma: lo facciamo perché siamo espressione della coscienza della società sarda, che mostra ogni giorno di più di essere aperta, accogliente e moderna e condivide con noi questi valori”.

Anche l’ateneo di Sassari accoglierà tre studenti, tutti provenienti dall’Eritrea, iscritti ai corsi di laurea magistrale in Economia, Wildlife Management Conservation and Control e Pianificazione e politiche per la città, l’ambiente e il paesaggio.

I “corridoi universitari” sono realizzati grazie alla collaborazione del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, dell’UNHCR, Agenzia ONU per i Rifugiati, di Caritas Italiana e Diaconia Valdese, e al sostegno dell’Università di Bologna (promotrice della prima edizione del progetto nel 2019) e di un’ampia rete di partner in Etiopia (Gandhi Charity) e in Italia che assicureranno il supporto necessario agli studenti per tutta la durata del programma di laurea magistrale.

“Siamo estremamente felici per questo straordinario risultato”, ha dichiarato Chiara Cardoletti, Rappresentante dell’UNHCR per l’Italia, la Santa Sede e San Marino. “Con questa iniziativa l’Italia dimostra di voler essere all’avanguardia nell’individuare soluzioni innovative per la protezione dei rifugiati”.

Secondo il rapporto UNHCR Coming Together for Refugee Education, oggi nel mondo solo il 3% dei rifugiati ha accesso all’istruzione superiore, l’obiettivo dell’agenzia Onu è far salire la quota al 15% entro il 2030. Questa sarà possibile “anche attraverso l’ampliamento di vie di accesso sicure che tengano in considerazione i bisogni specifici e le legittime aspirazioni dei rifugiati di costruire il loro futuro in dignità”.

Leggi la notizia ufficiale sul sito UNHRC

Leggi la news sul sito dell’Università degli Studi di Cagliari

Leggi la news sul sito dell’Università degli Studi di Sassari



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