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Eurostat presenta i nuovi dati relativi agli studenti internazionali nell’istruzione terziaria. Italia: incidenza in crescita ma ancora sotto la media UE

Pubblicati da Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione Europea, i nuovi dati relativi agli studenti internazionali (mobile students) nell'istruzione terziaria, ovvero gli studenti che decidono di proseguire gli studi in un Paese diverso da quello in hanno completato la loro istruzione secondaria.

Secondo il report nel 2018, ultimo anno disponibile, gli studenti internazionali rappresentano il 7,7% degli studenti terziari nei 27 Paesi dell’Ue (il 9% se si considera anche il Regno Unito, ma le incidenze variano sensibilmente tra un Paese e l’altro. Tra gli Stati membri, le incidenze più alte si registrano in Lussemburgo (47,7%), seguito da Cipro (23,9%), Austria (17,5%), Repubblica Ceca (13,6%) e Paesi Bassi (11,8%). Quelle più basse, sono invece in Croazia (3%), Grecia (3.4%), Spagna (3,5%), Polonia (3,6%), Slovenia e (4,5%) e Romania (5,4%).

L’Italia, si colloca in bassa classifica, con un’incidenza del 5,6%, in crescita rispetto agli anni precedenti (gli studenti internazionali erano il 5,1% del totale nel 2016 e il 5,3% nel 2017), incremento in linea con quelli registrati negli ultimi anni anche in tutti gli altri Paesi dell’Unione Europea.

L’emergenza sanitaria in atto ha rallentato ma fortunatamente non fermato la macchina degli arrivi di nuove matricole dall'estero in Italia. Al contrario dei giovani stranieri già regolarmente soggiornanti in Italia, che possono iscriversi a università, accademie e conservatori a parità di condizioni con i giovani italiani, quelli che vivono ancora all'estero hanno dovuto seguire una procedura più complessa, partita con largo anticipo, per potersi iscrivere all’anno accademico 2020/2021.

Ogni ateneo riserva infatti un determinato numero di posti in ogni corso agli studenti internazionali e per questo, nei mesi scorsi, le aspiranti matricole straniere hanno dovuto presentare online le domande di preiscrizione, poi validate dagli atenei per permettere alle nostre rappresentanze consolari di rilasciare i visti d’ingresso.

Consulta i dati ufficiali sul sito Eurostat

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